regolo-retro
Inviato da fabrizio il Mer, 29/06/2011 - 12:58regolo-retro
regolo-retro
L'8008, della Intel è stato commercializzato dal 1972. E' il successore ad 8 bit del 4004, per molti il primo processore a singolo chip. L'8008, come il suo predecessore deve molto, se non tutto, a Federico Faggin, geniale italiano che sviluppò la tecnologia MOS (Metal Oxide Semiconductor), applicata poi ai processori.
M_nuclei-dettaglio-1
M_nuclei-dettaglio
M_nuclei-fronte
M_nuclei-lato
Memoria a nuclei ferromagnetici. Per dettagli vedi qui. In questo caso si tratta di più piani di memoria, sono 9, forse la dimensione della parola dell'elaboratore su cui erano installate. Ogni piano ha 64 x 64 linee. Un totale di 4096 parole da 9 bit. In totale 36865 bit
Una memoria simile credo sia stata usata (da immagini vista) sull' ELEA 9003 della olivetti, il primo elaboratore completamente transistorizzato. Qui un bel video sul 9003. Anche i connettori, che qui non sono riportati sono del tutto simili. Mi illudo che questa memoria venga dall'ELEA, ma non ho elementi concreti per sostenerlo.
Nixie_chip
Nixie_dettaglio
Nixie_scheda
Nixie_sigla
Wafer:dettaglio. Nel dettaglio si vede un quadratino diverso dagli altri, dovrebbe essere un chip per testare il wafer prima del taglio dei singoli chip.
Wafer_Si-1
Wafer_AsGl
I tubi Nixie, simili a valvole hanno visto ampio uso dagli anni '50 dino alla fine degli anni 70. Utilizzati per visualizzare numeri e simboli, sono stati rimpiazzati nel tempo da dispositivi allo stato solido come i display a 7 segmenti fino ai display LCD dei giorni nostri.
Funzionano come una lampadina al neon, due elettrodi, di cui uno sagomato come il simbolo da visualizzare, sono alimentati con tensione di 150 - 280 Volt in cc. L'anodo assume una 'aureola' luminescente, un plasma, ben visibile.
Le forme e gli impieghi sono vari. Quella presentata è una scheda di uno strumento dell HP, costruita alla fine degli anni 60 primi 70.
E' funzionante, completa dei chip di decodifica. Appena riesco voglio costruirci un un orologio digitale: fa scena.
I wafer qui presentati non sono biscotti, ma sottili dischi di materiale semiconduttore usati i elettronica. per realizzare integrati, transistor, diodi, ... Il processo non è semplice e richiede particolare cura. I wafer sono realizzati da un cilindro monocristallino, in genere ottenuto per accrescimento di un piccolo cristalli. Molta attenzione è posta per evitare impurità che altererebbero il funzionamento del dispositivi finale. Il cilindro viene affettato, per ottenere il wafer, questo viene poi levigato.
FIVRE Fabbrica Italiana Valvole Radio Elettriche. Azienda italiana costituita nel 1933 (?) e chiusa nel 1992. Ha lavorato inizialmente su licenza dell americana RCA, producendo valvole americane. La FIVRE ha fatto parte di un gruppo, fra cui apparteneva la Magneti Marelli, gruppo partecipato anche dalla FIAT.
Qui riprodotto un triodo di potenza con sigla 3B250. Alta circa 30 cm, sono facilmente riconoscibili i vari elementi: il filamento (i due morsetti in basso), la griglia (il contatto laterale e l'anodo, il contatto singolo nel lato opposto al filamento). La valvola è del 1940, come risulta dal bollo.
Valvola-3B250
Le valvole pagavano un bollo: unbuon modo per fare soldi, un pessimo modo per incentivare la tecnologia e la radio
La valvola nel suo insime
Si individuano facilmente filamento, griglia e anodo
Il numero di serie
Le prime esperienze di virtualizzazione (?) con VM/386 di IGC: fine anni '80 primi '90, in realtà un sistema operativo multitask per MS-SOS, che usava alcune caratteristiche particolari dei processori 386.
Il sistema si avviava da MS/DOS, ed eseguiva la modalità protected mode del processore. Non una virtualizzazione come quaella intesa oggi, ma l'estensione di funzionalità del processore, e fra queste la gestione di memoria virtuale.
Si potevano collegare client via fibra ottica qualcosa di simile alle attuali thin station e condividere la stessa workstation con diversi utenti.
Nelle configurazioni di linux, per le notifiche di messaggi (ad esempio del backup) viene spesso utilizzata la posta e, come default, il programma cerca un SMTP server sullo stesso server dove gira l'applicazione (localhost).
In questo caso torna spesso utile configurare un servizio di posta su localhost, per il relay verso un server di SMTP esistente, magari esterno all'azienda, come ad esempio alice o aruba.
I server SMTP non accettano le connessioni da altri SMTP ignoti o configurati con impostazioni minime, per evidenti problemi di SPAM.
Copyright © 2024, RFc Networking e Informatica
Designed and developed by Ankit Hinglajia