IoT -Internet of Things- o internet delle cose, è uno dei nuovi termini che è nato ed evolve con le nuove tecnologie che vedono i nomi acquisire il prefisso 'i'  un carattere '@'.
Il problema delle nuove tendenze è capire quanto c'è di reale, quanto c'è di marketing e quanto di 'fuffa' .

Naturalmente ci sono molte opportunità, ma anche molti problemi da risolvere. L'idea è mettere in rete gli oggetti fisici. Tutti, in linea di principio.
Poi c'è da capire quanto sia utile avere un frigorifero intelligente che mi dice quando è finito il latte, e come fa il frigorifero a capire che il latte è finito.
Insomma alcune idee mi sembrano bislacche, ma certamente molte altre sono utili. Si va dalla domotica (frigorifero compreso), al monitoraggio e telemetria, al soccorso, alla sorveglianza, solo per citare alcuni ambiti. L'elenco è limitato solo dalla fantasia.

Molte applicazioni sono già funzionanti da tempo, prima dell'invenzione del termine IoT, la telemetria esiste da tempo, ma l'IoT le affronta con una nova ottica, con l'elemento di unione della connettività globale: Internet.

Molte aziende si stanno interessando del problema, forse solo per la paura di perdersi qualcosa. Dalle più grandi alle più piccole fino alle startup, ai maker. Nuove (?) entità e termini coniati con le recenti tecnologie.

I problemi sono tanti. Se tutto va connesso, ed Internet è il 'filo' di congiunzione, viene da chiedersi: ci sarà abbastanza banda? I protocolli attualmente in uso vanno bene o sono troppo 'chiacchieroni'? Gli oggetti controllati sono sempre più piccoli: come produrli, come alimentarli e come collegarli? La sicurezza si perderà? I dati sono al sicuro o qualcuno o peggio qualcosa può controllare il mio sistema? La privacy viene garantita? e da chi o da cosa? Come collegare la bottiglia del latte a Internet? E come evitare di vedersi inondati da pubblicità  di produttori di latte quando la bottiglia si starà svuotando e lo racconterà al mondo?

Queste sono le sfide, dove poco importa se si tratta di latte od altro, importa affrontare il problema e individuare una soluzione che certamente troverà la sua utile applicazione.

La fatica e, nel contempo lo stimolo, delle nuove tecnologie è questa continua e veloce evoluzione, dove la difficoltà è anche capire i nuovi termini oltre a capirne l'effettiva consistenza.
Sembra quasi che ci vogliamo creare problemi, per il gusto di trovare soluzioni.

Non resta che mettersi velocemente in marcia, aggiornarsi, provare. Usare le nuove tecnologie, anche solo per gioco, per trovare nuovi spunti e capire dove possono portarci.

Una corsa! Speriamo di avere abbastanza fiato.