Installazione Drupal 7
L’installazione di drupal 7 è estremamente semplice. La procedura che segue si riferisce a una installazione su un server Linux di Aruba. Il db, mySQL, è pure su Aruba.
L’installazione inizia con il download della ultima release di Drupal 7. La versione 7.9, in questo caso. Quanto scaricato è stato copiato, dopo aver scompattato il file, su una cartella creata ad hoc, nello spazio fornito da Aruba. Nel mio caso la cartella si chiama ec.
Su Aruba i permessi ed il comportamento dello spazio web vengono gestiti attraverso il file .htaccess. Ho copiato il file originale su .htaccess.ori, è una buona abitudine per mantenere una copia dei file originali. Ho poi modificato il file commentando le voci
#Options -Indexes
#Options +FollowSymLinks
Le stesse opzioni vanno commentate nel file .htaccess presente nella cartella /sites/default/files
L’installazione / configurazione si lancia eseguendo il file install.php, quindi http://url_del_sito/ec/install.php ec è la cartella dove sono stati copiati i file di drupal.
Sono disponibili due profili: standard e minimal. Io consiglio lo standard. La differenza fra le due attivazioni si trova qui: http://drupal.org/node/892348#comment-4150064
Il passo successivo consente la scelta del linguaggio. I file scaricati dal sito drupal.org contengono la sola versione inglese.
Il link “Learn how to ….. “, presente nella pagina di installazione, da chiare istruzioni su come recuperare la lingua Italiana.
Il file da recuperare è drupal-7.9.it.po. L’URL per il download è nei link indicati dalla installazione o qui: http://localize.drupal.org/translate/languages/it il file della lingua va copiato nella cartella /profiles/standard/translations . Per visualizzare la scelta della lingua italiana, nell’installazione di drupal, dopo aver copiato il file, basta fare un refresh della pagina web di installazione.
I passi successivi si riferiscono alla configurazione per l’accesso a SQL. Occorre indicare il nome della tabella, l’utente del db e la password.
Nelle opzioni avanzate possono essere definiti l’indirizzo del servizio SQL (il default è localhost), la porta TCP per accedere al servizio SQL (da usare solo se è stata modificata la porta standard per l’accesso al db). L’ultima opzione è un prefisso usato per i nomi delle tabelle di drupal. Io in genere tendo ad utilizzare un prefisso inerente con il sito che sto installando.
I parametri inseriti vanno a compilare il file settings.php nella cartella /sites/default.
Nella versione 7.9 l’installazione standard crea 77 tabelle.
Il passo successivo permette di personalizzare le impostazioni del sito.
Il nome del sito, l’indirizzo e-mail ad esso associato, il nome del primo utente (che avrà i permessi di amministrazione, e la relativa password. Il paese (l’Italia, in questo caso), le impostazioni del time zone e poche altre opzioni.
L’installazione è terminata. Drupal 7 è pronto all’uso.
Basta cliccare visita il nuovo sito ed è fatta.
Il passo successivo è la creazione dei contenuti. Ovviamente si possono arricchire le funzioni con moduli aggiuntivi, abbellire con temi o quant’altro. Ma questa è un’altra puntata.